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COMUNI DELLE CITTÀ DELL’OLIO IN RIVOLTA CONTRO LA MANOVRA FINANZIARIA: “PROVVEDIMENTO CHE SVUOTA E NON RISOLVE”


Le realtà con meno di 1000 abitanti dichiarano guerra all’articolo 16 della Finanziaria che li vorrebbe cancellare

A rischio migliaia di identità territoriali che si disperderebbero, insieme allo status di Comune.

Le sorprese non mancano mai!! Il Governo Italiano propone, nella manovra finanziaria, in approvazione in questi giorni, accorpamenti o soppressioni di quasi 2000 Comuni con meno di 1000 abitanti citta olio.jpgciascuno, l’Associazione delle Città dell’Olio italiane leva una voce d’allarme per scongiurare la dispersione di migliaia d’identità che si configurerebbe oltretutto come un oltraggio alla storia, alla cultura, alle tradizioni che si sono tramandate fino a oggi; invita, perciò, tutte le “Città d’Identità” a prendere posizione e a unire le forze.

Con i suoi 355 soci, tra cui molti piccoli Comuni a rischio, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, attiva dal 1994, riunisce Comunità Montane, Camere di Commercio, Provincie, Comuni a chiara vocazione olivicola con lo scopo di promuovere l’olio extravergine d’oliva ed i territori di produzione, riconoscendone il fondamentale ruolo della tradizione agricola, alimentare, culturale.

Chiaro l’invito che il Presidente dell’Associazione Nazionale Cittàenrico-lupi.jpg dell’Olio Enrico Lupi rivolge agli altri Comuni e alle Associazioni Nazionali delle Città d’Identità con scopi di promozione delle identità territoriali italiane: “L’Associazione interpellerà e si raccorderà con le Città d’Identità per fare fronte comune – dichiara Enrico Lupi – perché così com’è il provvedimento proposto dal Governo non solo non è risolutivo, ma rischia di svuotare invano migliaia di realtà con una propria identità. Se il titolo del Decreto vuole avere un significato – prosegue Lupi – è un titolo che non corrisponde a verità. Nei piccoli comuni il costo totale degli organi di governo non supera i 15 mila euro lordi all’anno, con consiglieri che hanno gettoni di presenza dai 5 agli 8 euro, quando un dipendente dell’Ente Comune costa più tutta la rappresentanza politica. Non è vero quindi che attuando l’articolo 16 si riducono i costi: è solo fumo negli occhi per poter ottenere un effetto mediatico dichiarando che hanno tagliato 54 mila poltrone. In questo caso direi che non si tratta di poltrone ma di strapuntini della politica e spesso anche scomodi. Abolire i piccoli Comuni vuol dire mortificare una rappresentatività territoriale indice di un’identità forte. Le Città dell’Olio lavorano anche per dare visibilità a queste identità. Come faremo a parlare dei prodotti espressione dei loro territori, quando ormai questi Comuni non esisteranno più? I vantaggi, eliminando questi “apparati” saranno infinitesimali rispetto al danno che queste piccole realtà possono subire. La stessa sorte che si profila per i piccoli Comuni potrebbe toccare anche a decine di Province, tra cui molte socie dell’Associazione.”

Andrea Russo

COMUNI DELLE CITTÀ DELL’OLIO IN RIVOLTA CONTRO LA MANOVRA FINANZIARIA: “PROVVEDIMENTO CHE SVUOTA E NON RISOLVE”ultima modifica: 2011-08-22T13:51:00+02:00da gastronomo-a
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