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Il Ministero delle Politiche Agricole dichiara il suo sostegno ai Consorzi dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e Tradizionale di Modena e Reggio Emilia


 

sbuga_degustazuione.jpgSi sono incontrati al Mipaaf, per approfondire i temi della contraffazione e l’utilizzo improprio della denominazione “balsamico” per condimenti che niente hanno a che fare con quanto previsto nel disciplinare di produzione dell’aceto DOP e IGP, i presidenti del Consorzio dell’Aceto balsamico di Modena Cesare Mazzetti e del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini con il segretario particolare del Ministro Giancarlo Galan, Amedeo Gerolimetto. Un incontro formale, che ha messo sul piatto le problematiche legate alle imitazioni e al danno che l’abuso del termine “balsamico” può procurare sia alla qualità che all’immagine di uno dei prodotti più apprezzati del Made in Italy alimentare.

Per valore economico non si intende solo il costo al dettaglio del prodotto – che nella versione “Tradizionale” può superare i 1000 euro al litro – ma anche tutta l’economia che ad esso gira intorno: un volume di produzione annuo che si aggira intorno ai 100 milioni di litri, un fatturato di oltre 280 milioni di Euro di cui oltre l’80% è destinato all’esportazione. Sono circa 280 i produttori situati nelle province di Modena e Reggio Emilia, con un indotto che comprende migliaia di viticoltori, concentratori di mosto e imbottigliatori posti anche al di fuori della zona.

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Un settore di successo e di grande sviluppo, che tuttavia è messo a rischio dalla sempre più frequente apparizione sul mercato di prodotti imitativi, condimenti che fanno dell’utilizzo dell’aggettivo ‘balsamico’ un’esca per attrarre i consumatori ignari.

Soddisfazione per le parole espresse dal Mipaaf in favore di una fattiva strategia di tutela delle denominazioni traspare all’interno dei consorzi e questo lascia spazio a una visione ottimistica e a buone prospettive per la “filiera” dell’aceto balsamico, dopo la lunga gestazione durata 15 anni per ottenere il riconoscimento IGP dalla Commissione Europea, che va a completare il quadro delle due DOP del ‘tradizionale’ di Modena e di Reggio Emilia, riconosciute nel 2000.

Il Ministero delle Politiche Agricole dichiara il suo sostegno ai Consorzi dell’Aceto Balsamico di Modena IGP e Tradizionale di Modena e Reggio Emiliaultima modifica: 2010-12-15T12:14:00+01:00da gastronomo-a
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