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“Le formiche di Montalcino” al Benvenuto Brunello 2009 2 commenti


logo.gifBenvenuto tra noi Brunello di Montalcino 2004! Dopo un lungo riposo durato ben cinque anni, venerdì 20 febbraio, il Consorzio del Brunello di Montalcino ha dato vita, come ogni anno, all’iniziativa “Benvenuto Brunello 2009” con l’apposizione, sul palazzo del Consorzio del Brunello di Montalcino, della piastrella commemorativa sulla vendemmia appena terminata.

 

L’annata 2004, che ha ottenuto le cinque stelle, è stata presentata in anteprima nei giorni 20 e 21 ai giornalisti di tutto il mondo mentre per tutta la giornata di domenica e lunedì l’evento ha aperto le porte a ristoratori, enotecari, sommelier e ai tantissimi appassionati accorsi numerosi. Il Brunello, fiore all’occhiello dell’enologia italiana, ha permesso dal secondo dopo guerra ad oggi, di far conoscere ed apprezzare la produzione vitivinicola italiana in tutto il mondo. “Brunello” è il nome con cui gli abitanti di Moltalcino da sempre identificano la varietà sangiovese grosso (a Montepulciano la stessa assume il nome “Prugnolo”). L’odierna D.O.C.G. nacque da un’intuizione, accorsa nella seconda metà dell’ottocento, della famiglia Santi e in seguito Biondi che vinificarono, diversamente da come avveniva in passato, il sangiovese in purezza. Ma chi c’è dietro questo fantastico Vino? Sono 200 le aziende produttrici aderenti al consorzio, ben 146 hanno presentato il loro vino all’edizione 2009. Ma è doveroso riflettere sulle micro/piccole aziende produttrici che potremo battezzare “Le Formiche di Montalcino” (undici di loro producono sotto 5.000 bottiglie mentre circa 71 ne producono da 5.000 a 20.000) che con dedizione e tenacia riescono a produrre vini di tutto rispetto considerando gli alti costi dell’acquisto del terreno (si pensi che un ettaro in questo Comune costa dai 350 ai 420mila euro) e della consulenza degli enologi. Non trascuriamo, inoltre, che un’azienda neo produttrice percepirà il suo primo introito solo dopo il 1° gennaio del 6° anno dalla vendemmia. Come se non bastasse, subiscono anche l’offuscazione da quei grandi colossi (che si contano sul palmo della mano) che, con le loro 180.000-600.000 bottiglie, condizionato i prezzi di mercato e soprattutto lo stile del consumatore che preferisce alla grande struttura, potenza tannica e rusticità tipica del Brunello, una variante più morbida, ruffiana e meno complessa. Come ben sappiamo le formiche sono tra i più noti “insetti sociali” con una notevole intelligenza e organizzazione. I nostri piccoli produttori come tante formiche, in silenzio, si sono rialzate e, con orgoglio di chi si è sempre comportato con onestà, si sono fatti strada ribaltando le cattive sorti a cui il Brunello era andato incontro a causa dello scandalo scoppiato durante l’inaugurazione del Vinitaly 2008. Adesso spetta a noi, consumatori, ricompensare questo sforzo indirizzando i nostri acquisti verso queste aziende; e se l’enoteca di fiducia non dovesse soddisfare la nostra domanda, non preoccupiamoci, il Consorzio del Brunello di Montalcino sarà ben lieto di fornirci tutte le informazioni utili sulle aziende produttrici. Si creerà così, un filo diretto tra produttore e consumatore, evitando intermediari che da sempre hanno comandato su i nostri gusti, offrendoci solo prodotti di aziende blasonate.  

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Andrea Russo

 

 

 
“Le formiche di Montalcino” al Benvenuto Brunello 2009ultima modifica: 2009-02-24T16:05:00+01:00da gastronomo-a
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