Obiettivo del Forum, mettere a punto strategie per far si che il riconoscimento dal parte dell’Unesco possa diventare trampolino di lancio per lo sviluppo dei prodotti alla base della Dieta Mediterranea
Serve dunque un percorso condiviso di tracciabilità che renda riconoscibile e soprattutto garantito il valore intrinseco che contraddistingue la Dieta Mediterranea. Lo pensa anche Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e della neonata Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo: “Ci siamo dati come obiettivo prioritario la messa a punto di strategie per evitare che il riconoscimento Unesco resti solo sulla carta – afferma Lupi – e per disegnare uno scenario di sviluppo sia per i prodotti che stanno alla base della Dieta Mediterranea, come l’olio extravergine d’oliva, sia per i paesi in cui questa viene praticata. E’ nostra priorità definire in che modo questo possa essere possibile – continua – e crediamo che un marchio in grado di identificare prodotti e servizi legati alla Dieta Mediterranea sia la strada migliore”.
Un marchio che racchiude in sé un importante lavoro di governance e che passa anche attraverso la definizione di strumenti specifici, redazione di un “insieme di norme” che individuino i criteri per chiedere e ottenere l’autorizzazione all’utilizzo del marchio con il logo Unesco e la frase Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Andrea Russo