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Bottega Trattoria De Santis ~ Roma


Bottega e trattoria, ma potremo chiamarla anche osteria, visto l’anima che si respira. Questo però non importa, da De Santis, oggi, come un tempo, si va e si ritorna per assaporare i piatti della cucina tradizionale romana e non solo, in un ambiente rustico, interamente ristrutturato, che ben conserva la sua anima romanesca e verace, offendo ai suoi clienti un’atmosfera accogliente e familiare, ma allo stesso tempo riservata.

Aperta nel 1960 dal nonno Sergio come tavola calda, dal lunedì al venerdì, per oltre quarant’anni è stata ed è ancora, in chiave diversa, più che un punto di riferimento, una vera istituzione per tutti quei lavoratori che quotidianamente frequentano il Rione dell’Esquilino, ma anche per i numerosi turisti e pellegrini in visita alla Città Eterna e alle sue imponenti basiliche. Un autentico rifugio gastronomico, da quei posti turistici e senza identità di cui il centro storico romano, ahimè, è pieno.

Nel settembre del 2005 avviene il cambiamento: il locale rinasce e si trasforma, la tavola calda con il grande bancone self service sparisce per lasciare spazio ad un elegante bancone frigo espositivo di legno color noce, e l’arredamento in sala viene completamente sostituito, tanto da fargli assumere l’aspetto di una raffinata trattoria cittadina.

I protagonisti di questa impresa, altri non sono che gli eredi di famiglia: Stefano, suo cugino Federico e il fratello Davide. Un team perfetto, che negli anni ha portato la bottega trattoria De Santis a guadagnarsi il titolo di ottimo ristorante capitolino dove poter trovare piatti gustosi, a volte estrosi, ma sempre ben rispettosi della tradizione.
Come in ogni squadra che si rispetti, ognuno ha il suo compito: Stefano e Federico sono in sala, mentre Davide è alle prese con i fornelli, anche se all’occorrenza i ruoli possono cambiare, ma niente paura, sono tutti e tre degli ottimi cuochi, provare per credere!

Il giorno della mia visita, ho conosciuto Stefano, il più grande, ed ho felicemente constatato come l’anima dell’oste gli calzi proprio a pennello! Fiero e schietto descrive ai suoi clienti e consiglia a quelli più indecisi, il ricco menù aggiungendo le proposte del giorno, come in ogni trattoria che si rispetti. Poi, se si è fortunati e il mare lo permette, possiamo anche trovare delle ottime proposte di pescato locale ben elaborate dall’abile chef.

Ci presentiamo e dopo una rapida visione del locale, mi accomodo vicino alla porta finestra, in uno dei caratteristici tavoli di legno con classiche sedie in stile. Stefano mi racconta il menù senza però tralasciare quella che è stata la storia della sua famiglia e della sua cucina. Sorride, quando si ricorda ventenne, mentre girava per i tavoli e la cucina ad apprendere le basi della cucina romana e i segreti di questo impegnativo mestiere. La sala è unica, dalle tinte chiare e i soffitti alti con ampi archi che suddividono l’ambiente. Sulle pareti, in parte rivestite di pietra viva, sono esposte numerose opere d’arte moderna a base di colate di resina catalizzata che portano la firma dell’artista romana Barbara Salvucci.

Mi siedo, leggo le proposte in carta e mi faccio consigliare un calice di vino per iniziare. Stefano mi porta un ottimo Riesling e mentre sorseggio il mio vino mi compiaccio dell’ottimo sottofondo musicale: una raffinata musica jazz che non distrae la comunicazione tra i tavoli, anzi ne alimenta l’atmosfera già serena e rilassata. In sala sono sedute poche persone: due coppie, uomini d’affari e un gruppo di amici, l’atmosfera che si respira è molto piacevole, a mio avviso, ritengo questa trattoria un luogo ideale dove rincontrare vecchi amici con cui cenare serenamente e raccontarsi un po’, davanti ad un buon piatto e un calice di vino.

Prima di iniziare mi viene portato il cestino del pane, gustosi bottoncini di farina di frumento e latte, impastati con uvetta e cotti con cura dal bravo Davide. Sono proprio desideroso di assaggiare le proposte dello chef che ai classici della cucina romana affianca invitati pietanze sia di carne sia di pesce, frutto del suo estro, che ben soddisfano anche i palati più esigenti.
Tra il sautè di cozze e vongole, le tartare di pesce e l’insalata di polipo, mi faccio tentare da fantastiche “puntarelle” con julienne di calamari e topinambur croccante. Questo tubero, tagliato e cotto come una patatina fritta arricchisce il piatto, donandogli un gusto insolito e una “croccantezza” eccezionale. Tra gli antipasti di terra (carpaccio di manzo alla vinaigrette balsamica, flan di ricotta e verdure di stagione, etc.) assaporo con gusto un invitante tortino di caponata di melanzane e pinoli (ottima la decorazione) dal sapore molto intenso ma per niente aggressivo.

Per i primi la scelta ricade sul pesce. Curioso di assaggiare due tipologie di pasta, ordino gnocchi fatti in casa (piccoli cilindretti che si sciolgono in bocca) con cozze e vongole veraci che ben si amalgamo al sugo di pomodorini pachino freschi e Paccheri di Gragnano Igp con calamari, carciofi e una spolverata di mentuccia che rinfresca il palato senza coprire i sapori, ottimi entrambi!
Rimango sempre in tema di mare e ordino l’intramontabile della cucina capitolina, ovvero il Baccalà che qui è realizzato, secondo la ricetta romano-giudaica, con uvetta, pinoli, cipolla e pomodoro fresco.

Nel frattempo, continuo la mia chiacchierata con Stefano e prima di scegliere un secondo a base di carne decido cambiare vino e mi faccio portare un Aglianico del Vulture di grande morbidezza. Adesso non posso non sottrarmi al piatto forte della cucina romana, la regina del quinto-quarto: la coda alla vaccinara! Si è fatto tardi e i clienti hanno lasciato la trattoria, ecco arrivare dalla cucina il giovane Davide con una porzione di tiramisù di ottima fattura che completa questa ricca e squisita cena.

Preciso che la cantina è fornita di oltre 150 etichette, pressoché tutte italiane con una importante presenza di produzione vinicola laziale, sia a bacca bianca sia a bacca rossa.
La bottega trattoria De Santis è aperta tutti i giorni sia a pranzo che a cena, osserva, come vuole la tradizione romana, la chiusura nei giorni domenicali. Nel periodo estivo è possibile pranzare e cenare in un grazioso spazio esterno davanti al locale.

Andrea Russo

Bottega Trattoria De Santis ~ Romaultima modifica: 2012-04-20T09:57:00+02:00da gastronomo-a
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